A creare scalpore sarebbe un documento definito «altamente confidenziale» e trapelato dalle stesse forze di sicurezza di cui ha preso visione la Bbc: «Nika è stata portata su un furgone della sicurezza, uno degli uomini l'ha molestata mentre era seduto su di lei. La ragazza ha reagito, è stata picchiata con i manganelli». Il governo aveva affermato che si era uccisa gettandosi da un palazzo, ma la famiglia non ci ha mai creduto e da sempre ha lanciato accuse contro gli agenti.
Quelques heures avant d'être tué par les forces de la République islamique, Nika Shakrami, brandissait son hijab en feu, criant mort au dictateur @1500tasvir #MahsaAmini https://t.co/IFuGtCzYFs
— L'important (@Limportant_fr) March 8, 2023
La repressione
Oltre a Nika in quella terribile fase di repressione sui manifestanti anti-governativi, furono quasi 600 i morti e ben nove le condanne a morte avvenute per impiccagione, alcune delle quali avvenute anche in pubblico. 20mila furono, invece, gli arresti.
Poco prima di scomparire, Nika era stata ripresa in un video la sera del 20 settembre 2022 vicino al Laleh Park, nel centro di Teheran. Nel filmato divenuto virale la si vedeva in piedi su un cassonetto mentre dava fuoco all'hijab, il velo islamico obbligatorio per utte le donne nella Repubblica islamica a guida sciita. Altri intorno a lei gridavano «morte al dittatore», riferendosi al leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei. E una foto di lei che si nasconde tra le auto nel traffico per timore di essere catturata dalla polizia.
Quelle furono le ultime immagini di lei viva. Poi l'amara sorpresa: la famiglia dell'adolescente rivede il suo corpo in un obitorio nove giorni dopo la scomparsa.
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Aprile 2024, 17:05
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